La Trottola di Marcello |
Un piccolo tornio, una miriade di cubetti di legno, una collezione di segature … avanzi delle sue lavorazioni …. occupano il suo minuscolo laboratorio. La prima impressione che ho avuto è stata di tipo olfattivo e gli aromi che ho percepito corrispondevano alle differenti specie di legni.
Muirapiranga, Cocobolo, Scodeno, Lignum vitae a me tanto noto per le letture delle alchemiche ricette custodite nelle antiche farmacopee. Un legno chiamato anche Santo per le sue molteplici proprietà terapeutiche che non hanno comunque confuso l’arte antica dell’ebanista, ma accentuato la sua maestria nell’intagliare trottole …. trottole da collezione.
Il fascino di questi ancestrali oggetti mi ha catturato subito l’immaginazione e, con una modica cifra, me ne sono comperate due …. pensando, fra me e me, che avrei potuto iniziare una nuova collezione.
Nell’antichità la trottola ha avuto un significato particolare oltre a quello dell’essere un gioco e su di essa hanno filosofeggiato grandi uomini come Platone e Aristotele che scoprirono in essa significati misterici. La trottola fu un totem ….. un mezzo per distinguere fra stato onirico e realtà, infatti, una volta lanciata il suo moto a poco a poco si esaurisce cadendo se stiamo vivendo nella realtà, mentre continua all’infinito se stiamo sognando.
Annuso le mie trottole ed apprezzo gli effluvi dei legni impiegati ….. le lancio e le vedo girare secondo i principi fisici che governano il loro moto ed attendo ……. dopo un po’ cadono e mi rincuoro di vivere la mia realtà. L’artigiano, ormai amico, mi ha scritto ringraziandomi per aver partecipato al mantenimento del suo paradiso.
Stupende!!! Nei materiali, nella forma e nel fascino che emanano.